Allergologia pediatrica: nuovo servizio per i pazienti più piccoli

Secondo recenti dati forniti dalla SIAIP (Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica) la percentuale di bambini allergici è sempre più in aumento: attualmente si stima che al di sotto dei 14 anni, la percentuale di bambini allergici è molto elevata, compresa fra il 30% ed il 40%!

Perché le allergie sono in aumento?

Alla base delle malattie allergiche c’è sicuramente una predisposizione genetica che è fortemente influenzata dalle condizioni ambientali in cui si vive.

Esistono veri e propri allergeni, cioè sostanze verso le quali è rivolta la reazione allergica, come i pollini, gli acari della polvere, le muffe, il pelo degli animali domestici. Tuttavia, altri fattori sono in grado di favorire l’allergia interferendo con la predisposizione genetica: è ormai accertato che l’inquinamento ambientale e lo stile di vita siano due fattori in causa in tal senso, fin dai primi anni di vita dei bambini.

Lo smog ed il fumo passivo sono tra i principali fattori in grado di attivare le reazioni di allergia respiratoria soprattutto nei bambini con familiarità allergica, a causa del potenziale tossico proprio delle molecole prodotte dall’inquinamento atmosferico e dalla combustione del tabacco. Inoltre, molti studi hanno ampiamente dimostrato come l’eccesso di igiene ambientale e domestica abbia progressivamente contribuito negli ultimi decenni ad un aumento di allergie respiratorie in età pediatrica, poiché il sistema immunitario dei più piccoli non viene “allenato” gradualmente a convivere con i comuni allergeni ambientali (come gli acari della polvere, le muffe, i pollini).

Al fine di prevenire efficacemente lo sviluppo di allergie nei bambini, fondamentali sono:

  • l’allattamento al seno per almeno i primi sei mesi di vita
  • lo svezzamento graduale non prima dei 6-7 mesi di vita
  • l’utilizzo di farmaci (ad esempio antibiotici o antiinfiammatori) solo se strettamente necessari
  • una particolare attenzione alla salute dell’intestino, correggendo l’eventuale presenza di Disbiosi Intestinale (ovvero l’alterazione della flora microbica o Microbiota)
  • una dieta sana, ricca di frutta e verdura, cereali integrali, legumi, evitando il più possibile gli alimenti di produzione industriale (contenenti additivi, conservanti, grassi saturi e zuccheri potenzialmente dannosi se assunti abitualmente)

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